Nato nel 1901 e deceduto nel 1981, l'olandese Max Euwe
occupa una nicchia speciale nella galleria dei campioni
mondiali di scacchi. Tuttavia, mentre i Paesi Bassi ne
celebrano con giusto orgoglio il centenario, la
maggioranza degli scacchisti continua a pensare,
superficialmente, che la vittoria di Euwe su Alekhine nel
1935 fu quasi un incidente. Non Kasparov, il quale ha
dichiarato che il campione olandese vinse il match del
1935 semplicemente perché era più forte.
A suffragare i meriti scacchistici di colui che fu, tra
l'altro, il miglior presidente che la Fide abbia mai
avuto, restano le partite e i trionfi nei tornei, nel
corso di una carriera che va dai tempi di Capablanca
all'inizio dell'era di Fischer. Ma negli scacchi, come in
ogni altro campo, nessuno sembra più disposto a mettere
su un piedestallo un personaggio 'normale', sportivo e
corretto con gli avversari, sempre impegnato in qualcosa
di 'positivo'. Addirittura un professore di matematica.
Altro che genio e sregolatezza: le cose più piccanti che
sappiamo di lui è che praticava il nuoto, la boxe e
l'aviazione sportiva. Viva Euwe!
Tornando alla nostra epoca ben più frenetica e confusa,
non riusciamo ancora a comprendere quanti e quali
campionati mondiali ci riserverà il prossimo autunno:
Fide? Triangolare? Via Internet? Nel frattempo
registriamo il successo estivo di Kramnik nel supertorneo
di Dortmund, dove un irriconoscibile Anand si è
classificato ultimo. E poco importa se il campione Fide
pochi giorni prima aveva sconfitto il rivale in un match
a cadenza rapida.
Maggior soddisfazione ci procurano tuttavia i grandi
numeri dei campionati italiani giovanili di quest'estate,
ma anche lo strepitoso successo del settantenne Korchnoi
a Biel. Dunque largo ai giovani
ma anche ai vecchi!
Da non perdere infine, in questo numero, i due articoli
di Pierluigi Passerotti sulla scuola scacchistica russa.
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