Sommario
3 Morelia & Linares - Anand concede il
bis
di Ian Rogers
13 Lugano - Godena vince l’open
di Dario Mione
15 Commenta Michele Godena
20 Fischer con il Nero
di Pierluigi Passerotti
22 Un test per tutti
24 A te la mossa!
di Zenon Franco
27 I campionati mondiali - 81ª parte
di Pierluigi Passerotti
31 Cannes - Gli italiani sulla Croisette
di Pierluigi Piscopo
34 Noale - Memorial Szabados
di Michelangelo Scalcione
37 Teoria - La variante Dracula-Frankenstein
di Pierluigi Passerotti
40 Teoria - I finali di Torre, 24ª puntata
di Alvise Zichichi
42 Studi - Un’antologia di Alberto Foguelman
di Marco Campioli
44 Stuart Wagman: l’americano di Livorno
di Antonio Rosino
46 Ricordo di un maestro: Pierluigi Beggi
di Riccardo Del Dotto e Claudio Evangelisti
49 Lettere al Direttore
50 Gibilterra - Vince Nakamura
di Ian Rogers
53 Calendario
55 Novità Software - DVD sui finali Chessmultimedia
di Ivo Fasiori |
La
morte di Bobby Fischer ha suscitato una potente ondata emotiva
nell’ambiente scacchistico, soprattutto tra quelli della mia
generazione, nati o cresciuti come giocatori negli ormai lontani
anni Settanta. Il virus della nostalgia ha approfittato di
questo comprensibile momento di debolezza scatenando una
pandemia planetaria, a cui a malapena resistono gli scacchisti
più giovani. Gli specialisti consigliano, come miglior
profilassi, di aumentare la dose quotidiana di vitamine (che in
età infantile, ovvero al di sotto dei 2000 punti Elo, si possono
assumere anche con gli omogeneizzati), di svolgere regolare
attività fisica (particolarmente indicate sono le partite bullet
– un minuto di riflessione a testa – su Internet), di non aprire
l’armadietto della biblioteca del circolo e di stare lontani
dalle polverose annate rilegate delle riviste di papà. La Fsi
sta pensando a una vaccinazione di massa: a tutti gli scacchisti
italiani verrà distribuito un palmare dotato di un potente
software. Ai primi sintomi, specie durante le partite di torneo,
basterà chiudersi in bagno e attivare la macchinetta per alcuni
minuti. Per affrontare la spesa non si ricorrerà a un nuovo
aumento delle quote di omologazione e tesseramento, ma a una
regolare gara d’appalto che vede ai nastri di partenza numerosi
sponsor pubblici e privati, aspiranti organizzatori di grandi
tornei giovanili, editori ambiziosi. Anche il Coni si è
finalmente reso conto che la tabella delle sostanze dopanti che
si applica ai centometristi non è di alcun aiuto contro gli
untori del pericoloso virus di Reykjavik.
Lo strabismo è uno degli effetti collaterali che colpisce noi
nostalgici: quando andiamo ai tornei, mentre parliamo di Fischer
con quei vecchi amici che non sono morti e non hanno ancora
mollato l’attività agonistica, con l’altro occhio seguiamo le
partite delle giovani maestre dell’est e dell’ovest.
Vi prego di perdonare questa sgangherata reazione dei miei
anticorpi, ma, diamine, anche Korchnoj a cinquant’anni, anziché
piangersi addosso, è resuscitato a nuova vita. Che cos’ha lui
più di me?
Michele Godena aveva solo bisogno di ricaricare le batterie.
Ritrovata la forma giusta, dopo una breve ma salutare pausa (un
professionista, di qualsiasi campo, non può fermarsi mai) il
pluricampione italiano è andato a vincere a Lugano. Il primo
posto di oggi celebra degnamente il ventennale della sua
prestazione nel grande open del 1988, quando sconfisse Seirawan
e Reshevsky e conquistò la prima norma di maestro
internazionale. Ma… ahi! La memoria storica tradisce la
nostalgia latente. Il virus è ancora tra noi! |