Nuove regole?

del maestro internazionale Roberto Messa

(editoriale di Torre & Cavallo Scacco! - maggio 2009)

Sommario

3 Reykjavík - Diario d’Islanda
di Yuri Garrett
11 Reykjavík - Commenta Daniele Vocaturo
15 Nizza - Aronian vince il Melody Amber
16 Camp. russo a squadre - Commenta Fabiano Caruana
20 Teoria - Il fascino barocco del Controgambetto Greco
di David Isonzo
25 Teoria - La variante Traxler nella Due Cavalli
di Pietro Pastore
28 Noale - Memorial Paolo Szabados
di Michelangelo Scalcione e Gojko Laketic
31 Storia - Partite per corrispondenza tra club
Carlo Alberto Pagni e Ivo Fasiori
34 Test per principianti e test per tutti
36 A te la mossa!
di Zenon Franco
39 La studistica e Bobby Fischer
di Marco Campioli
42 Verona – Festival dell’Arrocco Club, Brunello supera i 2500
di Roberto Messa
44 Psicologia - Visualizzare le posizioni
di Stefano Vezzani
46 Cartolina da Giacarta
di Ian Rogers
48 Regole & Regolamenti - Le novità regolamentari FIDE
di Francesco De Sio
52
Calendario
55 Didattica - Tattica e tecnica
di Pierluigi Passerotti

Quando la Federazione internazionale, che dovrebbe custodire come un tesoro un gioco antico e “nobile” come il nostro, cade nel vizio di produrre nuovi regolamenti a getto contino, è del tutto normale che i giocatori vengano presi da sconcerto o che si dividano in dibattiti all’ultimo sangue tra i difensori a oltranza della tradizione e i fautori di novità che possano trasformare gli scacchi in uno sport moderno, popolare, perfino televisivo.
In marzo la Fide ha deliberato i nuovi regolamenti che entreranno in vigore dal 1º luglio e ce n’è davvero per tutti i gusti: dalla tolleranza zero per i giocatori che si presentano in ritardo all’inizio della partita, alla possibilità di vietare le patte d’accordo, a nuovi criteri per l’ottenimento dei titoli internazionali e il calcolo del punteggio Elo (ma su quest’ultimo punto c’è già stato un contrordine in seguito all’opposizione dei giocatori di vertice). Su tutto ci relaziona con precisione l’Arbitro Fide Francesco De Sio in un articolo pubblicato in questo numero, ma vorrei spendere due parole sulla regola che più allarma la grande massa dei giocatori dilettanti: chi arriverà in ritardo anche di un solo minuto avrà partita persa a tavolino! Fino al 2013 non è il caso di fasciarsi la testa: gli organizzatori possono fissare limiti più flessibili nei bandi dei tornei e l’orientamento della Federazione Scacchistica Italiana va in questa direzione. Del resto non bisogna dimenticare che chi arriva tardi è penalizzato anche con le regole attuali, perché il suo orologio viene messo in moto all’ora stabilita e alla fine si troverà con meno tempo di riflessione, il che a volte comporta il rischio di incorrere in errori fatali.
I giocatori di torneo sanno che se l’avversario arriva in ritardo – attualmente il massimo consentito è di 59 minuti – lo fa perché attardato dal traffico o da altri impedimenti, quasi mai per “gioco psicologico” o per maleducazione. Ma se dopo il 2013 la Fide decidesse di imporre questa regola in tutto il mondo e a tutti i livelli, la partecipazione ai tornei weekend (ma non solo) subirebbe un crollo catastrofico, dato che le persone per essere sicure di arrivare in orario dovrebbero mobilitarsi con grande anticipo, sciupare un sacco di tempo e avere un motivo di stress in più, a danno soltanto del puro piacere di giocare a scacchi. E allora, perché?
Dove il piacere di giocare a scacchi sembra essere ancora la regola numero uno, perfino a livelli professionistici, è in Islanda, come ci raccontano i protagonisti della spedizione italiana nel lungo articolo delle pagine seguenti. Come dire: la gioiosa macchina da guerra di Vocaturo e compagni nell’ultima patria di Fischer!

 



Autorizzazione del tribunale di Brescia n. 3/2000 del 01/02/2000
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