Sommario
3 Reykjavík - Diario d’Islanda
di Yuri Garrett
11 Reykjavík - Commenta Daniele Vocaturo
15 Nizza - Aronian vince il Melody Amber
16 Camp. russo a squadre - Commenta Fabiano Caruana
20 Teoria - Il fascino barocco del Controgambetto Greco
di David Isonzo
25 Teoria - La variante Traxler nella Due Cavalli
di Pietro Pastore
28 Noale - Memorial Paolo Szabados
di Michelangelo Scalcione e Gojko Laketic
31 Storia - Partite per corrispondenza tra club
Carlo Alberto Pagni e Ivo Fasiori
34 Test per principianti e test per tutti
36 A te la mossa!
di Zenon Franco
39 La studistica e Bobby Fischer
di Marco Campioli
42 Verona – Festival dell’Arrocco Club, Brunello supera i
2500
di Roberto Messa
44 Psicologia - Visualizzare le posizioni
di Stefano Vezzani
46 Cartolina da Giacarta
di Ian Rogers
48 Regole & Regolamenti - Le novità regolamentari FIDE
di Francesco De Sio
52 Calendario
55 Didattica - Tattica e tecnica
di Pierluigi Passerotti |
Quando
la Federazione internazionale, che dovrebbe custodire come un
tesoro un gioco antico e “nobile” come il nostro, cade nel vizio
di produrre nuovi regolamenti a getto contino, è del tutto
normale che i giocatori vengano presi da sconcerto o che si
dividano in dibattiti all’ultimo sangue tra i difensori a
oltranza della tradizione e i fautori di novità che possano
trasformare gli scacchi in uno sport moderno, popolare, perfino
televisivo.
In marzo la Fide ha deliberato i nuovi regolamenti che
entreranno in vigore dal 1º luglio e ce n’è davvero per tutti i
gusti: dalla tolleranza zero per i giocatori che si presentano
in ritardo all’inizio della partita, alla possibilità di vietare
le patte d’accordo, a nuovi criteri per l’ottenimento dei titoli
internazionali e il calcolo del punteggio Elo (ma su
quest’ultimo punto c’è già stato un contrordine in seguito
all’opposizione dei giocatori di vertice). Su tutto ci relaziona
con precisione l’Arbitro Fide Francesco De Sio in un articolo
pubblicato in questo numero, ma vorrei spendere due parole sulla
regola che più allarma la grande massa dei giocatori dilettanti:
chi arriverà in ritardo anche di un solo minuto avrà partita
persa a tavolino! Fino al 2013 non è il caso di fasciarsi la
testa: gli organizzatori possono fissare limiti più flessibili
nei bandi dei tornei e l’orientamento della Federazione
Scacchistica Italiana va in questa direzione. Del resto non
bisogna dimenticare che chi arriva tardi è penalizzato anche con
le regole attuali, perché il suo orologio viene messo in moto
all’ora stabilita e alla fine si troverà con meno tempo di
riflessione, il che a volte comporta il rischio di incorrere in
errori fatali.
I giocatori di torneo sanno che se l’avversario arriva in
ritardo – attualmente il massimo consentito è di 59 minuti – lo
fa perché attardato dal traffico o da altri impedimenti, quasi
mai per “gioco psicologico” o per maleducazione. Ma se dopo il
2013 la Fide decidesse di imporre questa regola in tutto il
mondo e a tutti i livelli, la partecipazione ai tornei weekend
(ma non solo) subirebbe un crollo catastrofico, dato che le
persone per essere sicure di arrivare in orario dovrebbero
mobilitarsi con grande anticipo, sciupare un sacco di tempo e
avere un motivo di stress in più, a danno soltanto del puro
piacere di giocare a scacchi. E allora, perché?
Dove il piacere di giocare a scacchi sembra essere ancora la
regola numero uno, perfino a livelli professionistici, è in
Islanda, come ci raccontano i protagonisti della spedizione
italiana nel lungo articolo delle pagine seguenti. Come dire: la
gioiosa macchina da guerra di Vocaturo e compagni nell’ultima
patria di Fischer! |