Pensieri e parole

del maestro internazionale Roberto Messa

(editoriale di Torre & Cavallo Scacco! - gennaio 2001)


La nostra rivista, nata dodici mesi fa dall'unificazione delle testate Torre & Cavallo e Scacco!, si appresta ad affrontare l'anno 2001 con la consapevolezza del suo nuovo ruolo di unico mensile scacchistico italiano (molto probabilmente uno dei primi dieci al mondo in quanto a tiratura) in un periodo in cui le parole hanno un "peso" tremendo. Non possiamo sfuggire alle nostre responsabilità, per esempio, quando dobbiamo decidere se affiancare a Kramnik o ad Anand l'appellattivo di campione del mondo: il primo ha sconfitto l'indiscusso numero uno del pianeta in un match su 16 partite, l'altro si è imposto nel torneo ad eliminazione diretta della Federazione internazionale, l'organismo che nel bene e nel male ha regolamentato la nostra disciplina per oltre settanta anni.
Tecnicamente ritengo di maggior valore il risultato di Vladimir, ma considero Vishy non meno autorevole, considerata l'onorata carriera che lo aveva già portato, sotto diverse bandiere, a una finale con Kasparov nel 1995 e a una con Karpov nel 1998.
Mi "pesano" le parole anche quando mi sento costretto a rilevare che la Federazione internazionale è nelle mani di un autocrate che detta regole e regolamenti scriteriati, senza che le Federazioni nazionali insorgano o prendano una qualsiasi iniziativa per arginarne lo strapotere, lasciando ai due giovani campioni la responsabilità di riunificare il titolo mondiale e, magari, di dare una spallata alle attuali incrostazioni del potere scacchistico.
Riguardo all'Italia, non è più lieve la scelta di dare spazio anche alle critiche più aspre, su temi politicamente molto delicati, offrendo a tutti i protagonisti dello scacchismo nazionale che lo desiderino la possibilità di esprimere le proprie idee nella massima libertà. Naturalmente l'invito è rivolto in primo luogo alla Federazione Scacchistica Italiana, chiamata in causa in questo numero da Ennio Arlandi su argomenti gravi quanto ineludibili.

 



Autorizzazione del tribunale di Brescia n. 3/2000 del 01/02/2000
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