Sommario
3 Wijk aan Zee - 70º Torneo Corus
di Ian Rogers
13 Wijk aan Zee - La Russa di Kramnik
di Ian Rogers
14 Wijk aan Zee - Commenta Fabiano Caruana
19 Interviste - Ni Hua e Harikrishna
di Yuri Garrett
25 A te la mossa!
di Zenon Franco
30 Verona - Commenta Sabino Brunello
32 In memoria di Bobby Fischer
di Pierluigi Passerotti
36 Test per tutti - le combinazioni di Fischer
38 La partita regina 2007 è di Godena
di Dario Mione
41 Padova - 10º open internazionale
di Pierluigi Passerotti
42 Padova - Commenta Vladimir Okhotnik
44 Studi di soli Pedoni
di Marco Campioli
46 Regole e Regolamenti - Come diventare GM
di Francesco De Sio
47 Verona - Commenta Pierluigi Piscopo
49 Teoria - I finali di Torre, 23ª puntata
di Alvise Zichichi
51 Kasparov in TV, ospite di Chetempochefa
di Roberto Messa
52 Calendario
52 Novità Software - Corso per ragazzi su CDrom
di Ivo Fasiori
55 Intervista a Marco Codenotti
di Roberto Messa |
I
tornei di scacchi per fortuna non assomigliano più alle fumose
sale biliardo in cui si svolgevano trent’anni fa, ma a volte si
ha l’impressione che i comportamenti di giocatori, organizzatori
e operatori tutti debbano tendere verso qualcosa di meglio. Il
nostro è fondamentalmente un ambiente sano e a differenza di
altre discipline non abbiamo problemi di doping, ma ci sono
sport che offrono ai ragazzi e alle ragazze – e ai loro genitori
– un’immagine migliore di quella che a volte sappiamo offrire
noi scacchisti. Se vogliamo essere veramente competitivi sulla
piazza delle attività ludico-sportive, dovremmo forse
riconoscere la necessità di qualche sacrificio per produrre
risultati di alta qualità. La presenza di molti giovanissimi e
di un maggior numero di donne, ancora troppo poche, incoraggia
di per sé il classico giocatore maschio adulto a “lavarsi di
più” ma l’adrenalina scatenata dall’agonismo, in mancanza di uno
sfogo come avviene negli sport fisici, produce sempre i suoi
effetti… Venendo a cose più serie, dovremmo cominciare a
denunciare apertamente i risultati combinati, di cui tutti
parlano e sparlano, ma che sono tollerati, vuoi perché “non si
possono dimostrare” vuoi perché non ce la sentiamo di mettere al
bando dai nostri festival certe “simpatiche canaglie” che “di
scacchi devono pur vivere” secondo una rappresentazione
romantica, ma vetusta, del maestro di scacchi bohémien.
Anche ai più alti livelli mondiali c’è un “sacrificio di
qualità” che secondo me diventa ogni giorno più necessario per
il riposizionamento degli scacchi nei media. Ne abbiamo parlato
più volte: è il problema delle patte d’accordo. Finché il
regolamento consente l’offerta di patta anche dopo poche mosse
d’apertura, non c’è nulla da eccepire se due concorrenti per il
primo posto in un supertorneo si spartiscono il punto, pensando
a mantenere la loro classifica anziché alle migliaia di persone
che da ogni angolo del pianeta si sono tenute un pomeriggio
libero per seguire la partita in diretta. Con la regola di Sofia
(o una delle sue possibili varianti) l’agonismo scacchistico
diventerebbe sicuramente più impegnativo, ma i primi a
beneficiarne sarebbero proprio i professionisti, che in realtà
devono tutti i loro introiti al fatto che esiste un vasto
pubblico di appassionati che li segue.
Aeroflop - Questo mese non abbiamo da raccontare l’ennesimo
successo del quindicenne campione italiano Fabiano Caruana, la
cui trasferta all’open Aeroflot di Mosca si è conclusa con la
perdita di tutti i punti Elo guadagnati a Wijk aan Zee in
gennaio. Il rating provvisorio di Caruana resta comunque intorno
ai 2610 punti. Prossima impegno: l’open di Reykjavik. |