Tabula rasa

del maestro internazionale Roberto Messa

(editoriale di Torre & Cavallo Scacco! - giugno 2004)


Devo liberarmi dalla suggestione che il "contatto" con Kasparov ha lasciato in tutti noi che lo abbiamo incontrato e conosciuto a Torino e a Bologna, per fare il punto sulla situazione internazionale con il dovuto distacco.
Il 18 giugno comincia in Libia il campionato mondiale Fide, ma l'assenza di tutti i fuoriclasse inficia in partenza la credibilità del titolo che verrà assegnato e indebolisce la Federazione di Ilyumzhinov nelle trattative, già in corso, sugli eventi che seguiranno. Oggi è arduo contraddire Kasparov quando afferma che il titolo di Kramnik "è decaduto, poiché non lo mette in palio da quattro anni" e sarebbe ormai sterile ricordargli che lui fece lo stesso dal 1996 al 2000, sottraendosi tra l'altro al match con Shirov. Non parliamo poi del progetto di riunificazione abbozzato a Praga nel 2002 e rimasto lettera morta, vuoi per la fuga degli sponsor dai match programmati, vuoi per mancanza di una genuina volontà da parte dei diretti interessati.
Il vuoto che si è creato favorisce, paradossalmente, la possibilità che oggi si riparta da zero, prendendo atto, come ha dichiarato lo stesso Kasparov: "che nessuno deve pensare di partire da una posizione di privilegio". Perciò, più della nuova bozza proposta dal GM statunitense Yasser Seirawan (l'ispiratore dell'accordo di Praga, che ora ipotizza un torneo con Kasparov e vari campioni "di area Fide" e poi un match di riunificazione tra il vincitore di questo torneo e il superstite del prossimo match Kramnik-Leko) vedo bene l'idea, lanciata da Ponomariov e commentata con favore da più parti, di un torneo-campionato a sei giocatori e quattro gironi, analogo a quello che si svolse nel 1948 per designare il successore del defunto Alekhine. A questo torneo sarebbero naturalmente chiamati a partecipare Kasparov, Kramnik, Leko, Anand, Ponomariov e il vincitore del campionato di Tripoli.
Insomma un salutare colpo di spugna potrebbe portare in tempi brevi a un solo campione del mondo. Sembra addirittura troppo semplice per poter funzionare, ora aspettiamo le reazioni dei "galli del pollaio"…
Non posso concludere senza accennare al quarto trionfo consecutivo del Marostica nel campionato italiano a squadre. Mi piace che una bella tradizione italiana, la partita di scacchi viventi che vanta il maggior numero di imitazioni nel mondo, abbia favorito l'aggregazione di un club moderno che ha collezionato sei primi e quattro secondi posti in dodici anni.

 



Autorizzazione del tribunale di Brescia n. 3/2000 del 01/02/2000
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