Devo liberarmi dalla suggestione che il "contatto"
con Kasparov ha lasciato in tutti noi che lo abbiamo
incontrato e conosciuto a Torino e a Bologna, per fare il
punto sulla situazione internazionale con il dovuto
distacco.
Il 18 giugno comincia in Libia il campionato mondiale
Fide, ma l'assenza di tutti i fuoriclasse inficia in
partenza la credibilità del titolo che verrà assegnato
e indebolisce la Federazione di Ilyumzhinov nelle
trattative, già in corso, sugli eventi che seguiranno.
Oggi è arduo contraddire Kasparov quando afferma che il
titolo di Kramnik "è decaduto, poiché non lo mette
in palio da quattro anni" e sarebbe ormai sterile
ricordargli che lui fece lo stesso dal 1996 al 2000,
sottraendosi tra l'altro al match con Shirov. Non
parliamo poi del progetto di riunificazione abbozzato a
Praga nel 2002 e rimasto lettera morta, vuoi per la fuga
degli sponsor dai match programmati, vuoi per mancanza di
una genuina volontà da parte dei diretti interessati.
Il vuoto che si è creato favorisce, paradossalmente, la
possibilità che oggi si riparta da zero, prendendo atto,
come ha dichiarato lo stesso Kasparov: "che nessuno
deve pensare di partire da una posizione di privilegio".
Perciò, più della nuova bozza proposta dal GM
statunitense Yasser Seirawan (l'ispiratore dell'accordo
di Praga, che ora ipotizza un torneo con Kasparov e vari
campioni "di area Fide" e poi un match di
riunificazione tra il vincitore di questo torneo e il
superstite del prossimo match Kramnik-Leko) vedo bene
l'idea, lanciata da Ponomariov e commentata con favore da
più parti, di un torneo-campionato a sei giocatori e
quattro gironi, analogo a quello che si svolse nel 1948
per designare il successore del defunto Alekhine. A
questo torneo sarebbero naturalmente chiamati a
partecipare Kasparov, Kramnik, Leko, Anand, Ponomariov e
il vincitore del campionato di Tripoli.
Insomma un salutare colpo di spugna potrebbe portare in
tempi brevi a un solo campione del mondo. Sembra
addirittura troppo semplice per poter funzionare, ora
aspettiamo le reazioni dei "galli del pollaio"
Non posso concludere senza accennare al quarto trionfo
consecutivo del Marostica nel campionato italiano a
squadre. Mi piace che una bella tradizione italiana, la
partita di scacchi viventi che vanta il maggior numero di
imitazioni nel mondo, abbia favorito l'aggregazione di un
club moderno che ha collezionato sei primi e quattro
secondi posti in dodici anni.
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