Se il campionato mondiale di scacchi ritornerà presto ad
essere uno, com'era prima della scissione del 1993,
dovremo forse ringraziare l'indebolimento di tutte le
parti in causa, che ha finalmente ricondotto i galli del
pollaio a "più miti consigli" e a un progetto
di riunificazione che dovrebbe iniziare nei prossimi mesi
e culminare con un match di tipo classico nel settembre
del 2003.
C'era infatti da scommettere che Kasparov, il gallo
numero uno, dopo aver perso il titolo "ufficioso"
e non aver ottenuto il match di rivincita dall'ingrato
Kramnik, fosse disposto a scendere a patti perfino con
Ilyumzhinov pur di evitare la trafila delle
qualificazioni, come un qualsiasi altro candidato al
titolo, in questa o quella organizzazione. Inoltre, in
una congiuntura economica internazionale in cui anche i
calciatori devono fare i conti con i tagli delle
sponsorizzazioni, appare logico che la Fide da una parte
e gli organizzatori privati del mondiale "ufficioso"
dall'altra avessero oggi più interesse di ieri a riunire
gli sforzi. Comunque sia e con buona pace di Anand e
Ivanchuk, le due vittime sacrificali dell'accordo di
Praga a noi non resta che incrociare le dita e sperare
che il nuovo campionato unificato incontri il favore del
pubblico e dei media, favorendo a un rilancio degli
scacchi anche in Italia.
Vimar Marostica si è riconfermata campione d'Italia a
squadre nei play-off che si sono svolti a Treviso il 18 e
19 maggio. La squadra veneta, che schierava Hübner,
Godena, Stangl, Belotti e Borgo, in finale ha superato
"ai rigori" il Surya di Montecatini, la cui
prima scacchiera Fabio Bellini ha colto un'importante
affermazione personale, sconfiggendo nelle due partite a
cadenza regolamentare i grandi maestri Tkachiev (Elo 2633)
e Hübner (2628). Un evento storico per uno scacchista
italiano!
|