Sommario
3 Reggio Emilia - 51º Torneo di
Capodanno
di Roberto Messa
5 Reggio Emilia - Riflessioni dietro le quinte
di Yuri Garrett
6 Interviste - Mihail Marin il “giocautore”
di Janis Nisii
11 Reggio Emilia - Commenta Mihail Marin
14 Reggio Emilia - Commenta Niccolò Ronchetti
17 Pamplona - Commenta Fabiano Caruana
20 Martina Franca - Commenta Sabino Brunello
24 Test per principianti e test per tutti
27 I campionati mondiali - 85ª parte
di Pierluigi Passerotti
31 A te la mossa!
di Zenon Franco
34 Teoria - Finali d’Alfiere: errori in posizioni semplici
di Adrian Mikhalchishin
36 Studi - Finali di soli Pedoni
di Marco Campioli
38 Reggio Emilia - Commenta Massimiliano Lucaroni
39 Teoria - La variante Traxler nella Due Cavalli
di Pierluigi Passerotti e Pietro Pastore
40 Dresda - Oops! Ho di nuovo abbandonato…
di Ian Rogers
42 Torino - Scaccomatto 2008
di Roberto Messa
43 Torino - Commenta Daniele Vocaturo
45 Torino - Commenta Spyridon Skembris
46 Padova - Mrdja norma GM a 54 anni
con partite commentate da Milan Mrdja e Alessio De Santis
48 Montecatini - Commenta Pierluigi Piscopo
50 Montecatini - Festival d’inverno
di Pierluigi Passerotti
53 Calendario |
Il
campione italiano Fabiano Caruana ha realizzato il suo “sogno
americano” compiendo la memorabile impresa di vincere per il
secondo anno consecutivo a Wijk aan Zee. Nell’edizione del 2008
il 16enne più forte del pianeta vinse il torneo Corus C,
conquistando il diritto di giocare nel torneo cadetto. Oggi, 1
febbraio 2009, ha superato sul filo di lana l’inglese Nigel
Short, già sfidante di Kasparov per il titolo mondiale, e in
questo modo si è assicurato l’invito al supertorneo Corus A del
2010, dove avrà occasione di misurarsi con i più forti del
pianeta.
Fabiano, che anche questa volta indossava la “maglia” di Torre &
Cavallo, oggi ci ha tenuto tutti con il fiato sospeso: è andato
in svantaggio, ha superato in affanno il controllo del tempo, ha
tenuto duro… alla quinta ora ha approfittato con precisione del
crollo di Short e, complice la contemporanea sconfitta dell’ex
campione del mondo Fide Kasimdzhanov, è emerso come unico
vincitore. Una fine di torneo drammatica, come si conviene
quando i grandi maestri non devono competere soltanto per un
premio o una posizione di classifica, ma per la conquista di un
diritto sportivo che vale molto di più: l’invito al più bel
torneo del mondo. Perché Wijk aan Zee è l’unico supertorneo che
può vantare una gloriosa tradizione (71 edizioni al suo attivo),
un grande festival intorno all’evento principale e un largo
seguito tra un pubblico scacchisticamente colto come è quello
dei Paesi Bassi.
Sul piano tecnico, i primi calcoli ci dicono che Fabiano ha
realizzato una performance da 2751 e ha guadagnato una ventina
di punti Elo. È un altro scalino verso la realizzazione della
seconda fase del suo sogno, che ormai è anche il nostro sogno:
l’ascesa ai vertici dello scacchismo mondiale. Va osservato che
in questo torneo Fabiano ha fatto esperimenti in apertura sia
con il Bianco che con il Nero, probabilmente con lo scopo non
solo di sorprendere teoricamente gli avversari, ma anche di
allargare la propria comprensione strategica e di mettersi alla
prova come giocatore universale. La scacchiera lo ha premiato
con il Bianco (6 vittorie su 6), ma ha messo in luce i suoi
limiti con il Nero (5 patte e 2 sconfitte).
Fabiano è un agonista tenace e volitivo in torneo, un lavoratore
altrettanto tenace in allenamento; dodici mesi lo separano
dall’appuntamento con i campioni di maggior esperienza. Saranno
i dodici mesi più importanti della sua crescita come uomo e come
scacchista. A noi resta il compito di sostenerlo con tutta la
nostra passione. Yes, Wij kaan! |