Rogers' Report

n° 50, 30 marzo 2006

RICORDANDO ENRICO PAOLI
del Grande Maestro Ian Rogers

Il giorno dopo la conclusione del torneo dei grandi maestri del 1984 a Reggio Emilia, l'organizzatore dell'evento Enrico Paoli si stava rilassando bevendo una tazza di tè nella sede del torneo. Paoli in quel momento era un uomo sollevato: pochi minuti prima aveva visto l'ultimo dei grandi maestri, Andras Adorjan, salire su taxi per l'aeroporto. Paoli spiegava che aveva finalmente sentito l'ultima delle "lamentele, lamentele e ancora lamentele" di Adorjan. Poi la conversazione si spostò sul torneo che si era appena concluso con successo, la vittoria di Lajos Portisch, lo spirito combattivo che aveva animato la competizione, la pressione a cui Paoli era sottoposto dal Banco S. Geminiano e S.Prospero, sponsor del torneo, che voleva che la categoria Fide del torneo crescesse di anno in anno, rendendo in tal modo impossibile l'invito di giocatori italiani nel torneo principale. All'improvviso suonò il telefono dell'albergo: era la moglie di Paoli che lo chiamava per informarlo che uno strano tipo si era appena presentato a casa loro: bastarono poche parole e Paoli si rese conto dell'orribile realtà: era Adorjan, che aveva perso l'aereo per Budapest e chiedeva aiuto. Paoli lasciò a metà il suo tè e si incamminò verso casa… l'ospite indesiderato fu trattato con impeccabile ospitalità e finalmente imbarcato su un aereo il giorno dopo.
Questo contrattempo fu il suggello di uno straordinario super-torneo: straordinario prevalentemente perché l'organizzatore Paoli non era interessato alle convenzioni mentre personalità delicate come quella di Adorjan semplicemente non potevano adattarsi ai metodi di Paoli.
Per esempio, gli ingaggi per i giocatori "top" sono spesso coperti dal segreto, ma a Paoli ciò non interessava: la prima mattina libera, Paoli accompagnò in banca tutti i giocatori che avevano contrattato un ingaggio, affinché venisse loro corrisposto quanto pattuito nella valuta appropriata, tutto ciò alla luce del sole. Lajos Portisch, allora numero cinque al mondo, ricevette i suoi mille marchi tedeschi, ma non fu molto contento nel vedere Jan Timman, che occupava una posizione più bassa in graduatoria, ricevere una cifra similare in dollari, mentre Tony Miles, che aveva fama di essere un buon negoziatore, ricevette addirittura 1.200 sterline!
Adorjan, che aveva concordato solo alcune centinaia di marchi tedeschi come ingaggio, dovette vedere tutti gli altri grandi maestri incassare una cifra superiore alla sua, più l'insulto finale di un maestro internazionale del torneo secondario a cui furono date altrettante sterline quanti erano i marchi a lui assegnati! Il gruppo uscì dalla banca, con Paoli visibilmente soddisfatto di aver distribuito gli ingaggi con la massima trasparenza, mentre una buona metà dei giocatori ribolliva all'idea che i colleghi avessero contrattato di più e meglio.
Il torneo di Reggio Emilia era singolare anche per altri dettagli: mentre quasi tutti i tornei in quell'epoca impiegavano la cadenza di 40 mosse in 2 ore e mezza, Paoli sperimentò le 50
mosse in tre ore, con il risultato - particolarmente spiacevole per gli schiavi dello zeitnot - di ritrovarsi a volte a dover giocare 30 mosse negli ultimi due minuti.
Un turno di gioco il giorno di Natale sarebbe già una cosa notevole in qualsiasi paese occidentale, per non dire del Paese in cui ha sede la Chiesa Cattolica, ma a Reggio Emilia è successo anche questo.
Nel torneo di Capodanno 1984-1985, Paoli decise che l'ultimo turno doveva cominciare presto, anzi prestissimo: alle 8 del mattino! I grandi maestri oggi probabilmente si ribellerebbero a una tale costrizione, ma in un torneo di Paoli ci si doveva aspettare l'inaspettabile. Chi scrive, tuttavia, fu molto grato all'idea di iniziare alle 8 del mattino: giocando un'apertura tagliente contro un avversario assonnato, riuscii a conquistare la vittoria più importante della mia carriera fino ad allora. Ecco la partita.


L. Portisch - I. Rogers [E10]
Reggio Emilia, Torneo di Capodanno 1984/1985
Note del GM Ian Rogers

Guarda le partite con il visore di Chess Assistant!

1. d4 Cf6 2. c4 e6 3. Cf3 c5 4. d5 b5 5. Ag5 h6 6. Axf6 Dxf6 7. Cc3 b4 8. Cb5 Rd8!?

Un’idea inventata dal GM tedesco Rainer Knaak.

9. e4 g5!

La seconda parte dell’idea di Knaak, per rispondere a 10. e5 con Dg7 e poi g5-g4. Il gioco del Nero è stata una brutta sorpresa per Portisch, che aveva un punto netto di vantaggio sugli inseguitori prima dell’ultimo turno e pensava di offrire una rapida patta. Ma dopo la strana apertura del Nero si rese conto che era impossibile offrire la patta: “Se oggi avessi offerto la patta dopo l’apertura, avrebbero tutti riso di me in Ungheria” disse Portisch dopo la partita. 

10. Ad3?!

A quell’ora del mattino, Portisch non era abbastanza sveglio per trovare il difetto del piano del Nero, scoperto un anno più tardi dal GM Malaniuk. Sarebbe stato più sicuro per il Bianco giocare 10. e5! Dg7 11. g4! perché su 11... h5 il Bianco ha la semplice 12. Tg1. 

10... Ab7 11. e5 Dg7 12. Da4 a5 13. 0-0 g4 14. Cd2 Dxe5

15. Dc2

15. Tfe1 era più forte, poiché se 15... Dxb2?! 16. Ce4 Ta6 17. Cbc3!! è virtualmente vincente. 

15... Ta6

15... a4! era migliore per tenere chiuse le colonne sul lato di Donna. Portisch sfrutta immediatamente l’omissione del Nero. 

16. Tfe1 Dg7 17. a3! h5 18. axb4 cxb4! 19. dxe6 fxe6 20. Ae4 Cc6 21. Tad1 h4 22. Cb3 a4!

È imperativo impedire al Cavallo di raggiungere c5. 

23. C3d4 Cxd4 24. Cxd4 Axe4 25. Dxe4 Rc8!

26. Rh1??

Il Bianco originariamente intendeva giocare 26. c5! ma poi notò 26... Axc5 27. Tc1 Th5! Portisch non guardò oltre, altrimenti avrebbe scoperto 28. Cxe6! dxe6 (se 28... Txe6 29. Da8+ Rc7 30. Txe6 dxe6 31. Da7+ e vince) 29. Dxb4! quando sia 29... Tc6 30. Dxa4 sia 29... Dc7 30. Dxg4 con gioco tremendo per il pezzo. 

26... Ac5 27. Te2 Tf8 28. Cb5 g3 29. fxg3?!

29. f3 era l’ultima chance. 

29... hxg3 30. h3 a3 31. bxa3 bxa3 32. Db1 Tf2 33. Ta2 Txa2 34. Dxa2 Db2 0-1

Il piacere di questa vittoria fu solo leggermente intaccato quando Jan Timman mi avvicinò dopo la partita commentando: “Se solo avessi immaginato che tu avresti potuto battere Portisch, non avrei forzato esageratamente contro di lui ieri”. (Timman finì secondo, a pari punti con Hort e con un punto in meno di Portisch, dopo aver perso una posizione leggermente preferibile contro l'ungherese al penultimo turno).

 



Autorizzazione del tribunale di Brescia n. 3/2000 del 01/02/2000
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