Rogers' Report

n° 52, 10 agosto 2006

WOJTKIEWICZ, ADDIO DIONISO DEGLI SCACCHI
del Grande Maestro Ian Rogers

Il grande maestro Aleksander Wojtkiewicz è morto il 14 luglio a 43 anni, solo dieci giorni dopo aver vinto il World Open di Filadelfia alla pari con giocatori del calibro di Kamsky, Milov e altri. Era nato il 15 gennaio 1963 a Riga, in Lettonia.Il GM di origine lettone Aleksander Wojtkiewicz, spentosi il 14 luglio
Wojtkiewicz non poteva tollerare una sola parola contro l’ex presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, al quale attribuiva il merito di avergli salvato la vita, includendo il suo nome in una lista di prigionieri politici che Regan sottopose al presidente sovietico Mikhail Gorbaciov al summit USA-URSS del maggio 1988. Poco dopo, Wojtkiewicz fu rilasciato dal campo di prigionia dove era recluso da 18 mesi per essersi rifiutato di entrare nell’esercito sovietico.
Dopo il rilascio, gli fu concesso di emigrare dall’Unione Sovietica alla Polonia, dove conquistò rapidamente il titolo di grande maestro, diventando un titolare fisso della squadra olimpica polacca.
Prima di tutto questo, Wojtkiewicz era stato uno dei giovani più promettenti della Lettonia, nell’era in cui emergevano grandi talenti come Aleksander Shabalov e in seguito Alexey Shirov. Wojtkiewicz si allenava alla scuola dell’ex campione del mondo Mikhail Tal, ma nel 1982, quando aveva 19 anni, la sua carriera subì un brusco stop quando fu chiamato per il servizio di leva, che in quell’epoca significava andare a combattere in Afghanistan. Nei quattro anni seguenti Wojtkiewicz riuscì a sfuggire alle autorità vivendo da clandestino a San Pietroburgo, ma nel 1986, stremato da quel tipo di vita, decise di costituirsi alle autorità della Lettonia, dove fu condannato a due anni in prigione.
Nel 1988, dopo sei anni lontano dai tornei, Wojtkiewicz rientrò dunque in scena affamato di scacchi, gareggiando in centinaia di eventi, da Bali a Budapest, da Creta a Calcutta. Verso la fine degli anni Novanta, Wojtkiewicz era di nuovo in conflitto con le autorità: questa volta in rotta con i capi della Federazione Scacchistica Polacca. Gli vietarono di rappresentare la Polonia, una decisione che sicuramente aveva qualcosa a che vedere con la straordinaria capacità di bere di Wojtkiewicz. Anche se era entrato a far parte dei top 100 mondiali, i risultati di Wojtkiewicz scendevano frequentemente al di sotto delle sue capacità, e l’alcol era una delle cause.
In un torneo di grandi maestri in cui gareggiammo nel 1993, Wojtkiewicz cominciò brillantemente, ma dopo alcuni turni decise di aver accumulato abbastanza punti e cominciò a bere pesantemente, e a giocare a carte tutte le notti, offrendo rapide patte agli avversari che accettavano con gratitudine. All’ultimo turno Wojtkiewicz si ritrovò superato e dovette accontentarsi del secondo posto, in un torneo che avrebbe potuto vincere agevolmente. Ma il polacco si dimostrò come sempre amabile e imperturbabile.
Negli ultimi anni Wojtkiewicz giocò quasi esclusivamente negli Stati Uniti, dove si stabilì ufficialmente nel 2002. Viaggiando incessantemente, Wojtkiewicz vinse centinaia di tornei grandi e piccoli aggiudicandosi per sei volte il Grand Prize degli Stati Uniti. Pochi giorni dopo l’ultimo successo al torneo di Filadelfia, il suo stile di vita lo ha portato a morire in un ospedale del Maryland. 
Amber, la compagna di Wojtkiewicz, lo ha ricordato con queste parole: “Aleks fu il Dioniso degli scacchi. Era emotivo, ardito, profondamente dotato, educato, a volte rozzo. Ha amato e odiato, si è appassionato e si è infuriato, ha speso la sua vita senza risparmio”.
Lo stile di gioco di Wojtkiewicz è ben illustrato dalla seguente partita: un'apertura tranquilla si transforma rapidamente in un potente attacco in seguito a una scelta non convenzionale alla mossa 14.


A. Wojtkiewicz - R. Ziatdinov [E06]
Filadelfia (USA) 1998
Note del GM Ian Rogers

Guarda la partita con il visore di Chess Assistant!

1.Cf3 d5 2.d4 Cf6 3.c4 e6 4.g3 Ae7 5.Ag2 0-0 6.Dc2 c6 7.0-0 b6 8.Td1 Ab7 9.Cc3 Cbd7 10.b3 Tc8 11.e4 dxe4 12.Cg5! c5?!

12...h6 era più sicura.

13.dxc5 Axc5?

Qui era obbligata 13...h6, benché dopo 14.Cgxe4 Axe4 15.Cxe4 Cxe4 16.c6! il Bianco comandi il gioco.

14.Axe4! Qc7

Il Nero perde un pedone e con esso la partita, ma Wojtkiewicz ha dimostrato che la posizione era comunque insostenibile, per esempio dopo 14...Axe4 15.Ccxe4 g6 16.Ab2 oppure 14...Cxe4 15.Ccxe4 Axe4 16.Dxe4 g6 17.Dh4, in entrambi i casi con attacco vincente del Bianco.

15.Axh7+ Rh8 16.Ae4 Cxe4 17.Ccxe4 f5 18.De2 g6 19.Ab2+ Rg8 20.Cd6 e5 21.Cxb7 1-0

 



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