Rogers' Report
n° 62, 28 agosto 2008
NEPPURE LA GUERRA FERMA LA FIDE
del Grande Maestro Ian Rogers
RNel 1992, la georgiana Ketevan Arakhamia divenne una rifugiata nel
suo stesso paese. Arakhamia e la sua famiglia furono costretti ad
abbandonare la loro casa nella regione di Abkhazia per fuggire nella
capitale Tbilisi, in seguito all'operazione di pulizia etnica
guidata dalla Russia nei confronti dei georgiani.
Quando le operazioni militari cessarono, Arakhamia tornò a casa
nella speranza di recuperare alcuni dei suoi averi, ma scoprì che la
sua casa era stata occupata da un gruppo di soldati russi e
depredata di molti oggetti di valore. Arakhamia, che allora aveva
ventiquattro anni, ma era già medaglia d'oro olimpica per l'Urss, fu
subito spedita in Gran Bretagna dove vive da allora, da scozzese
orgogliosa.
La storia si ripete – con la Russia che ha creato una nuova serie di
rifugiati provenienti da zone che vanno ben oltre le regioni
precedentemente “depurate” dell'Abkhazia e dell'Ossezia – e il
conflitto in Georgia ha già colpito alcuni degli ex compatrioti di
Arakhamia.
Prima dell'ascesa della Cina, la Georgia era tradizionalmente la
patria delle migliori scacchiste del mondo e dalla fine di agosto
sei georgiane avrebbero dovuto partecipare al Campionato Mondiale
femminile a Nalchik, una cittadina vicino al confine russo della
Georgia. Nalchik era già stata una scelta controversa come sede per
un torneo di rilievo, data la fase di guerriglia in cui si trovava
prima che scoppiasse la guerra in Cecenia. Le frequenti esplosioni
in città – una del 2005 uccise più di cento persone – convinsero la
rappresentante dell'Oceania, Irina Berenzina, a lasciarsi sfuggire
l'opportunità di diventare Campionessa del mondo.
Per questo, mentre la guerra in Georgia è in atto, le sei più forti
scacchiste georgiane, inclusa la leggenda vivente Maya Chiburdanidze,
hanno chiesto alla Fide di spostare la sede dell'imminente
campionato. Il loro appello non ha trovato ascolto. Il presidente
della Fide, Kirsan Iljumzhinov, ha spiegato che un'ispezione a
Nalchik a inizio agosto – prima che iniziasse la guerra – non ha
riscontrato problemi e che spostare ora la sede di gioco creerebbe
numerose difficoltà per gli organizzatori.
“Chiedo a tutti di non mischiare politica e sport e di non
coinvolgere la Fide e la comunità scacchistica mondiale in
discussioni politiche, territoriali o di qualsiasi altro genere”, ha
detto Ilyumzhinov, capo della Repubblica russa della Calmucchia, che
proprio mischiando scacchi e politica si è costruito una carriera.
In ogni caso, come Ilyumzhinov ha già dimostrato in passato – per
esempio scegliendo l'Iraq come sede di gioco del match per il titolo
mondiale nel 1996 oppure organizzando il Campionato Mondiale in
Libia senza gli scacchisti israeliani –, dare vita a un Campionato
di rappresentanza è l'unico modo per rendere i suoi amici e soci in
affari contenti.
Il presidente della Fide Kirsan Iljumzhinov ha poi inviato una
lettera personale al presidente della Georgia, Mikhail Saakashvili,
chiedendo di usare la sua influenza per convincere le sei scacchiste
georgiane qualificate a partecipare al Campionato di Nalchik.
Il suo tentativo di adulazione – ha detto: “Credo che non ci sia
bisogno di ricordare ancora una volta che la scuola scacchistica
georgiana e i suoi rappresentanti, che incarnano la bellezza della
Georgia, sono rispettati in tutto il mondo dello sport” –, però, non
è riuscito a convincere le georgiane a intraprendere un pericoloso
viaggio attraverso il loro paese devastato dalla guerra per
raggiungere Nalchik.
Le georgiane sono state appoggiate nel loro boicottaggio da alcune
giocatrici occidentali, i cui ministeri degli esteri hanno
sconsigliato di mettersi in viaggio verso la regione
Cabardino-Balcaria, che include la Cecenia.
Gli organizzatori di Nalchik dal canto loro non sembrano considerare
la nuova guerra incombente una grande minaccia: dopotutto Nalchik ha
affrontato bombardamenti ben più ingenti nel passato recente. In
ogni caso, l'ultimo comunicato stampa, con cui gli organizzatori del
Campionato annunciano che il trofeo sarà realizzato con quarantasei
diamanti e tre zaffiri, non sembra una risposta valida alle
preoccupazioni che riguardano la sicurezza.
La Fide ha esplicitamente escluso di ritardare il torneo fino a
quando la regione non si sarà stabilizzata, menzionando prima
l'enorme quantità di cibo già preparata per l'evento e poi la
seccatura che potrebbe causare a quelle partecipanti che hanno già
comprato il biglietto aereo.
Così, la farsa nota come il Campionato mondiale femminile 2008
inizierà il 29 agosto con numerose vittorie facili (o a forfait) e
finirà con una campionessa più di carta che di diamanti.
Senza dubbio la città di Nalchik e i rivoltosi locali saranno lieti
dell'inizio di un evento destinato a creare pubblicità a livello
mondiale.
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