Rogers' Report

n° 66, 31 dicembre 2008

2008: UN ANNO DI SCACCHI IN RASSEGNA
del Grande Maestro Ian Rogers

Il 2008 è stato l'anno in cui l'indiano Viswanathan Anand si è finalmente aggiudicato il titolo che gli era destinato fin da quando, due decenni fa, aveva sbalordito il mondo con il suo talento e la sua velocità.
Quasi un anno di preparazione intensa è stato ricompensato in ottobre quando, sconfiggendo Vladimir Kramnik 6.5-4.5 a Bonn, Anand è diventato l'indiscusso campione del mondo.
Anand e Kramnik erano così concentrati sul loro match per il titolo mondiale che non si sono dati pena di ottenere buoni risultati nei tornei a cui hanno preso parte, lasciando vacante il posto di numero uno al mondo.
In tempi diversi, Vassily Ivanchuk, Alexander Morozevich e la superstar adolescente Magnus Carlsen hanno raggiunto la vetta in breve tempo, ma alla fine dell'anno il migliore è risultato Veselin Topalov, che con la sua recente vittoria a Nanchino si è ben distaccato dal resto del gruppo.
Il 2008 è stato anche l'anno in cui la credibilità della Fide ha cominciato a evaporare. Il rifiuto di spostare il campionato del mondo femminile di Nalchik dopo lo scoppio della guerra nella vicina Georgia ha provocato diversi ritiri, mentre il tanto decantato circuito del Gran Prix ha perso diverse città ospitanti e Carlsen, la sua principale attrazione.
Il regime del test anti doping proposto dalla Fide è stato inoltre messo a dura prova quando Vassily Ivancuk si è rifiutato di sottoporsi a un controllo alle Olimpiadi di Dresda e la conseguente campagna "Lasciate in pace Chukky!" è diventata così forte che sembra che la Fide dovrà bandire le proprie regole evitando di mettere al bando il geniale ucraino.
A far nascere dubbi nelle menti di molti giocatori di vertice sull'affidabilità della Fide è stata comunque la franca dichiarazione del presidente Kirsan Iljumzhinov, che a novembre ha ammesso che il suo comunicato di luglio, in cui garantiva personalmente 750,000 dollari per il match tra Topalov e Kamsky, era una menzogna.
Il 2008 è finito con la morte del più creativo esponente della generazione dei grandi maestri dell'attacco, che si è sviluppata nella Jugoslavia degli anni '60,. Albin Planinc: uno degli ultimi romantici, che dava importanza alla qualità artistica più che al risultato e che ha lasciato in eredità una serie di partite memorabili. Quella che segue è entrata nella leggenda.
 

Vaganian, R. - Planinc, A. [A32]
Hastings 1974
Note del GM Ian Rogers

1.d4 Cf6 2.c4 c5 3.Cf3 cxd4 4.Cxd4 e6 5.Cc3 Ab4 6.Cdb5 0-0 7.a3 Axc3+ 8.Cxc3 d5 9.Ag5 h6 10.Axf6 Dxf6 11.cxd5 exd5 12.Dxd5?!

Consistente, ma molto rischiosa.

12...Td8 13.Df3 Db6 14.Td1 Txd1+ 15.Cxd1 Cc6 16.De3 Cd4! 17.De8+ Rh7 18.e3 Cc2+ 19.Rd2

Il Bianco sembra aver superato il peggio, ma Planinc ha in serbo una sorpresa.

19...Af5!! 20.Dxa8 Dd6+ 21.Rc1 Ca1!! 22.Dxb7?

Sottovalutando la sbalorditiva risposta del Nero. L'analisi post partita ha dimostrato che il Bianco poteva cavarsela con 22.Ac4 Dc5 23.Cc3! Dxc4 24.Dd8!.

22...Dc7+!! 0-1

Dopo 23.Dxc7 gli ultimi due pezzi del Nero cooperano per il matto con 23... Cb3#!

 



Autorizzazione del tribunale di Brescia n. 3/2000 del 01/02/2000
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