Rogers' Report
n° 68, 10 aprile 2009
SUTTLES, OVVERO SCACCHI AI
LIMITI
del Grande Maestro Ian Rogers
Tra gli anni '60 e '70, nel periodo del boom di Fischer e prima
dell'adozione del sistema di classificazione Elo, alcuni Grandi
Maestri diventarono famosi più per il loro stile che per i loro
risultati.
Per esempio, Dragoljub Velimirovic era il perfetto giocatore anti-
Siciliana, Albin Planinc era contento solo quando sacrificava dei
pezzi e Sergio Mariotti era un artigliere ubriaco, capace di far del
male a se stesso tanto quanto ai suoi avversari.
In ogni caso, quando negli anni '70 stavo scalando le classifiche,
il nome di Duncan Suttles era avvolto in un'aura di mistero.
Non che il Grande Maestro di Vancouver fosse un fuoriclasse – anche
se poteva vantare gli scalpi di diversi giocatori di classe mondiale
–, ma lui la pensava diversamente.
Suttles giocava secondo le proprie regole contro ognuno dei suoi
avversari, vivendo la sua vita scacchistica letteralmente ai limiti.
Visto che i principi classici insegnavano ai giocatori che "Cavallo
di lato, disastro assicurato", Suttles sviluppava i suoi cavalli sui
lati della scacchiera per provarne la loro utilità.
Ai giocatori viene insegnato lottare per il dominio del centro,
eppure Suttles utilizzava i suoi pedoni laterali per attaccare – ora
diventata un'arma piuttosto diffusa tra i giocatori di vertice – e
trattava le torri come una risorsa per rammolliti.
Giocare contro Suttles era come impegnarsi in una posizione in cui
non hai idea di cosa il tuo avversario stia facendo, fino a quando è
ormai troppo tardi per fare qualcosa.
La stella di Suttles si è spenta rapidamente quando, verso la fine
degli anni '70, il Grande Maestro ha abbandonato gli scacchi
professionisti per iniziare una carriera nella programmazione di
computer, anche se ha lasciato molti seguaci che hanno cercato, e
molto spesso fallito nel tentativo, di usare lo stile Suttles.
La leggenda di Suttles dovrebbe tornare in auge dopo la
pubblicazione, nel 2008, dell'eccezionale trilogia "Scacchi ai
limiti - Volumi 1-3".
Gli autori, Yasser Seirawan e Bruce Harper, hanno raccolto quasi
tutte le partite di Suttles e le hanno analizzate in una maniera
comprensibile anche a uno scacchista con una formazione classica.
Il primo volume contiene le cento creazioni più originali di Suttles,
divise per tema (Passeggiate di Re, manovre stravaganti), e include
anche una sezione sulle Aperture disastrose, in cui il debole di
Suttles per l'originalità finisce per mancare l'obiettivo.
I Volumi 2 e 3 contengono altre 500 partite commentate divise per
temi di apertura e mostrano in modo molto dettagliato come si è
sviluppato lo stile di Suttles.
Gli autori considerano la partita seguente una delle migliori e più
tipiche di Suttles: una strana battaglia posizionale, che prende
vita all'improvviso. Non cercate di imitarlo, ma vale la pena
ricordare che la massima di Suttles è che il numero di mosse
ragionevoli in ogni posizione è spesso superiore di quanto la
saggezza comune possa indurre a immaginare.
Bilek, I. - Suttles, D. [A10]
Venezia 1974
Note del GM Ian Rogers
1. c4 g6 L'invariabile scelta di Suttles alla prima mossa: nelle sue mani è nota
come la temuta “Difesa del ratto”. 2.g3 Ag7 3.Ag2 d6 4.Cc3 Cc6 5.d3 Ch6!? Una tipica mossa alla Suttles, con il cavallo che di solito viene
dirottato su f7 più avanti nella partita. 6.e3 Ad7 7.Cge2 Dc8 8.h3 a6 9.b3 b5 10.Tb1 Tb8 11.Ab2 f6!? 12.Dd2 Cf7
13.Tc1 bxc4 14.dxc4 Cb4 15.f4 c5 16.Td1 h5 17.Cd5 Cxd5 18.Dxd5 a5 19.Dd3
Th7! Sono scacchi, ma non come li si conosce. Adesso 20.Dxg6 perde a causa di
20...Af5. 20.Ac3 a4 21.Dc2 Rf8 22.Tb1 axb3 23.axb3 f5! 24.Axg7+ Rxg7 25.Rf2?!
h4! Nonostante i pezzi apparentemente passivi, Suttles inizia il suo
contrattacco. 26.gxh4 Txh4 27.Cg1 Ac6 28.Th2 e5 29.Rg3 g5 30.fxg5 Te4!! 31.Rf2 Dh8!
32.Cf3 Cxg5 33.Cxg5? 33.Tg1 era necessaria. 33...Dh4+ 34.Rg1?! Dxg5 35.Rh1 Dxe3 36.Tg1 Rf6 37.Db1 Dd4 38.Dc1 Txb3
39.Dh6+ Re7 40.Dg7+ Rd8 0-1 Una demoralizzante decisione per Bilek, ma dopo 41.Dg5+ Rc7 42.Dxf5 Dxc4,
il Nero prevale.
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