Chi lo conosce giura che la sua simpatia è irresistibile
e assicura che, scacchisticamente, la sua forza di gioco
era pari a quella attuale già tre anni or sono. Lui,
nuovo re d'Italia fresco di investitura, un po' è
incredulo per l'impresa compiuta, un po' non nasconde di
aver fatto un pensierino a un posto sul podio fin
dall'inizio. Il lui in questione è Duilio
Collutiis, maestro Fide di 26 anni che abita a
Vibonati (Salerno), studia ingegneria a Napoli, è
tesserato per un circolo di Potenza (l'Accademia) e ogni
tanto fa una puntatina a Forlì, dove lavora il padre.
Uno che non disdegna di girovagare per l'Italia, insomma,
e, quando può, esce dai confini nazionali: fra ottobre e
novembre ha partecipato alle Olimpiadi di Bled, in
Slovenia, con la rappresentativa del Comitato
internazionale scacchi silenziosi. Duilio è ipoudente,
infatti, ma non crediate che non ci senta: al telefono
potrebbe stupirvi...
Questo giovane maestro Fide pieno di spirito e simpatia
ha vinto il campionato italiano assoluto, disputato a
Montecatini a fine novembre, in maniera rocambolesca:
dopo aver dominato la competizione per i primi sette
turni, ha tirato il freno a mano nel finale ("Inesperienza!")
e, alla vigilia della partita conclusiva, si è ritrovato
con mezzo punto in meno dei tre giocatori in vetta.
Destino ha voluto che nessuno dei tre riuscisse a
vincere, consentendo al giovane salernitano di
riacciuffare il comando e di battere il MI Bruno Belotti
nel successivo spareggio rapido (quattro semilampo e due
lampo). In modo altrettanto rocambolesco: due patte, poi
una sconfitta subìta col Bianco, l'immediata rivincita
col Nero, ancora una patta e infine un altro successo col
Nero, decisamente il colore fortunato di Duilio, almeno a
scacchi.
Il MF salernitano, che già aveva totalizzato un discreto
6.5 su 13 alle Olimpiadi (pattando, ovviamente col Nero,
contro Lev Psakhis), ha così consacrato se stesso alla
storia scacchistica nazionale, conquistando il primo
titolo personale con un risicato, ma intenso (cinque
vittorie, tre sconfitte e altrettante patte), 6.5 su 11.
Un successo che non gli ha montato la testa: è deciso a
conseguire la sua laurea in ingegneria (gli manca solo
quella per concludere gli studi universitari) e a vivere
di soli scacchi non ci pensa, se non, forse, con la
fantasia.
Il talento di Duilio, comunque, ormai è indiscutibile,
nonostante il suo esordio non sia avvenuto in tenera età,
almeno pensando ai vari Karjakin, Radjabov, Bu e via
elencando: "Ho conosciuto gli scacchi a dieci
anni", ricorda, "in uno dei corsi del
locale circolo di Sapri: tra Sapri e Vibonati, dove
abito, ci sono cinquecento metri di distanza".
L'attività agonistica, però, è arrivata dopo: "Ho
iniziato a quattordici anni, partecipando al Festival di
Maratea nel 1990: mi classificai secondo fra gli
esordienti e venni promosso alla 3^ nazionale".
Quanto agli allori, prima di Montecatini era mancato
quello che lo consacrasse definitivamente: "Ho
vinto diversi Festival locali, quest'anno a Casal Palocco
e a Portici, ma la vittoria nel Campionato italiano è il
primo successo importante". Tra i ricordi della
sua ancor breve carriera, due affiorano su tutti: "Il
ricordo più bello è la mia prima vittoria contro un
grande maestro: Igor Efimov, nel campionato italiano a
squadre 1999. Quello più divertente risale al Festival
di Bratto 1998, secondo turno: giocavo contro il CM
milanese Matteo Zoldan e in zeitnot ho perso la Donna;
due mosse dopo lui me l'ha restituita e dopo altre sviste
di entrambi mi sono aggiudicato la partita!".
L'esperienza olimpica è stata
senz'altro utile a Duilio per affrontare il campionato
italiano, anche se, di contro, non gli ha dato tempo
sufficiente per prepararsi a quest'ultimo: "A
Bled ho avuto alcune difficoltà in partite contro
giocatori senza Elo Fide. Quindi, una volta di più, ho
imparato a non sottovalutare avversari sulla carta più
deboli! Sono stato invitato a partecipare al campionato
italiano proprio il giorno della partenza per le
Olimpiadi: ho avuto pochi giorni per abbozzare una
preparazione". Collutiis è comunque arrivato
più che mai motivato all'appuntamento con la massima
competizione nazionale: "Il mio obiettivo era
uno dei primi tre posti. Ho anche pensato di poter
vincere, in considerazione della mancanza di chiari
favoriti. Ho cominciato a credere che avrei potuto
farcela dopo la vittoria contro il MI Paolo Vezzosi, al
secondo turno". Unico neo nella sua combattiva
prestazione a Montecatini è stato lo score ottenuto col
Bianco: due vittorie, una patta e ben tre sconfitte,
tutte contro la Scandinava. Un'allergia più o meno
passeggera o semplicemente un caso? "No, non è
stato un caso: nella mia carriera ho quasi sempre avuto
risultati migliori con il Nero. Per quanto riguarda le
tre sconfitte contro la Scandinava, la prima era
piuttosto netta, ma le altre due sono arrivate in
conseguenza del mio voler vincere a tutti i costi e
dell'aver forzato inutilmente due posizioni pari. Un
piccolo peccato di inesperienza, se si tiene conto che
con solo mezzo punto in più avrei vinto da solo e avrei
una norma di maestro internazionale in più!".
Nonostante i risultati col Bianco, dunque, Duilio ce l'ha
fatta. Ma se non fosse stato per le rinunce dei vari
Godena, Bellini, Arlandi e di molti altri titolati, il
neo campione non avrebbe neppure potuto partecipare alla
competizione... Lui, nonostante ciò, ritiene "che
la formula attuale vada bene, in considerazione del fatto
che lascia buone chanche di realizzare una norma. Semmai,
penso che si potrebbero giocare due semifinali, una al
Nord e una al Sud, ciascuna con due posti in palio, per
dare la possibilità anche ai giocatori che hanno
problemi con il viaggio di competere per l'accesso alla
finale. Negli ultimi anni la semifinale è stata giocata
sempre nel Nord Italia". Un'ultima domanda,
prima di congedare il campione, è d'obbligo. Lui che,
giovane talento, si è fatto da sè, pensa che in Italia
venga dato adeguato supporto alle stelle nascenti? "Si
potrebbe fare qualcosa in più, invitando con maggiore
frequenza i giovani ai tornei importanti e organizzando
un ciclo di lezioni con istruttori qualificati".
Ha spirito questo salernitano. E pure le idee chiare.
La partita Collutiis-Di Paolo (5° turno)
commentata dal MF Dario Mione
La partita Belotti-Collutiis (6° turno)
commentata dal MF Dario Mione
Le partite dello spareggio Collutiis-Belotti in
formato .PGN
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