Duilio Collutiis, campione di simpatia

intervista di Dario Mione al campione italiano 2002


Chi lo conosce giura che la sua simpatia è irresistibile e assicura che, scacchisticamente, la sua forza di gioco era pari a quella attuale già tre anni or sono. Lui, nuovo re d'Italia fresco di investitura, un po' è incredulo per l'impresa compiuta, un po' non nasconde di aver fatto un pensierino a un posto sul podio fin dall'inizio. Il lui in questione è Duilio Collutiis, maestro Fide di 26 anni che abita a Vibonati (Salerno), studia ingegneria a Napoli, è tesserato per un circolo di Potenza (l'Accademia) e ogni tanto fa una puntatina a Forlì, dove lavora il padre. Uno che non disdegna di girovagare per l'Italia, insomma, e, quando può, esce dai confini nazionali: fra ottobre e novembre ha partecipato alle Olimpiadi di Bled, in Slovenia, con la rappresentativa del Comitato internazionale scacchi silenziosi. Duilio è ipoudente, infatti, ma non crediate che non ci senta: al telefono potrebbe stupirvi... Duilio Collutiis (secondo da sinistra) a Bled

Questo giovane maestro Fide pieno di spirito e simpatia ha vinto il campionato italiano assoluto, disputato a Montecatini a fine novembre, in maniera rocambolesca: dopo aver dominato la competizione per i primi sette turni, ha tirato il freno a mano nel finale ("Inesperienza!") e, alla vigilia della partita conclusiva, si è ritrovato con mezzo punto in meno dei tre giocatori in vetta. Destino ha voluto che nessuno dei tre riuscisse a vincere, consentendo al giovane salernitano di riacciuffare il comando e di battere il MI Bruno Belotti nel successivo spareggio rapido (quattro semilampo e due lampo). In modo altrettanto rocambolesco: due patte, poi una sconfitta subìta col Bianco, l'immediata rivincita col Nero, ancora una patta e infine un altro successo col Nero, decisamente il colore fortunato di Duilio, almeno a scacchi.
Il MF salernitano, che già aveva totalizzato un discreto 6.5 su 13 alle Olimpiadi (pattando, ovviamente col Nero, contro Lev Psakhis), ha così consacrato se stesso alla storia scacchistica nazionale, conquistando il primo titolo personale con un risicato, ma intenso (cinque vittorie, tre sconfitte e altrettante patte), 6.5 su 11. Un successo che non gli ha montato la testa: è deciso a conseguire la sua laurea in ingegneria (gli manca solo quella per concludere gli studi universitari) e a vivere di soli scacchi non ci pensa, se non, forse, con la fantasia.
Il talento di Duilio, comunque, ormai è indiscutibile, nonostante il suo esordio non sia avvenuto in tenera età, almeno pensando ai vari Karjakin, Radjabov, Bu e via elencando: "Ho conosciuto gli scacchi a dieci anni", ricorda, "in uno dei corsi del locale circolo di Sapri: tra Sapri e Vibonati, dove abito, ci sono cinquecento metri di distanza". L'attività agonistica, però, è arrivata dopo: "Ho iniziato a quattordici anni, partecipando al Festival di Maratea nel 1990: mi classificai secondo fra gli esordienti e venni promosso alla 3^ nazionale". Quanto agli allori, prima di Montecatini era mancato quello che lo consacrasse definitivamente: "Ho vinto diversi Festival locali, quest'anno a Casal Palocco e a Portici, ma la vittoria nel Campionato italiano è il primo successo importante". Tra i ricordi della sua ancor breve carriera, due affiorano su tutti: "Il ricordo più bello è la mia prima vittoria contro un grande maestro: Igor Efimov, nel campionato italiano a squadre 1999. Quello più divertente risale al Festival di Bratto 1998, secondo turno: giocavo contro il CM milanese Matteo Zoldan e in zeitnot ho perso la Donna; due mosse dopo lui me l'ha restituita e dopo altre sviste di entrambi mi sono aggiudicato la partita!".
Duilio Collutiis
L'esperienza olimpica è stata senz'altro utile a Duilio per affrontare il campionato italiano, anche se, di contro, non gli ha dato tempo sufficiente per prepararsi a quest'ultimo: "A Bled ho avuto alcune difficoltà in partite contro giocatori senza Elo Fide. Quindi, una volta di più, ho imparato a non sottovalutare avversari sulla carta più deboli! Sono stato invitato a partecipare al campionato italiano proprio il giorno della partenza per le Olimpiadi: ho avuto pochi giorni per abbozzare una preparazione". Collutiis è comunque arrivato più che mai motivato all'appuntamento con la massima competizione nazionale: "Il mio obiettivo era uno dei primi tre posti. Ho anche pensato di poter vincere, in considerazione della mancanza di chiari favoriti. Ho cominciato a credere che avrei potuto farcela dopo la vittoria contro il MI Paolo Vezzosi, al secondo turno". Unico neo nella sua combattiva prestazione a Montecatini è stato lo score ottenuto col Bianco: due vittorie, una patta e ben tre sconfitte, tutte contro la Scandinava. Un'allergia più o meno passeggera o semplicemente un caso? "No, non è stato un caso: nella mia carriera ho quasi sempre avuto risultati migliori con il Nero. Per quanto riguarda le tre sconfitte contro la Scandinava, la prima era piuttosto netta, ma le altre due sono arrivate in conseguenza del mio voler vincere a tutti i costi e dell'aver forzato inutilmente due posizioni pari. Un piccolo peccato di inesperienza, se si tiene conto che con solo mezzo punto in più avrei vinto da solo e avrei una norma di maestro internazionale in più!".
Nonostante i risultati col Bianco, dunque, Duilio ce l'ha fatta. Ma se non fosse stato per le rinunce dei vari Godena, Bellini, Arlandi e di molti altri titolati, il neo campione non avrebbe neppure potuto partecipare alla competizione... Lui, nonostante ciò, ritiene "che la formula attuale vada bene, in considerazione del fatto che lascia buone chanche di realizzare una norma. Semmai, penso che si potrebbero giocare due semifinali, una al Nord e una al Sud, ciascuna con due posti in palio, per dare la possibilità anche ai giocatori che hanno problemi con il viaggio di competere per l'accesso alla finale. Negli ultimi anni la semifinale è stata giocata sempre nel Nord Italia". Un'ultima domanda, prima di congedare il campione, è d'obbligo. Lui che, giovane talento, si è fatto da sè, pensa che in Italia venga dato adeguato supporto alle stelle nascenti? "Si potrebbe fare qualcosa in più, invitando con maggiore frequenza i giovani ai tornei importanti e organizzando un ciclo di lezioni con istruttori qualificati". Ha spirito questo salernitano. E pure le idee chiare.

La partita Collutiis-Di Paolo (5° turno) commentata dal MF Dario Mione

La partita Belotti-Collutiis (6° turno) commentata dal MF Dario Mione

Le partite dello spareggio Collutiis-Belotti in formato .PGN

 



Autorizzazione del tribunale di Brescia n. 3/2000 del 01/02/2000
Copyright 2000-2007 Messaggerie Scacchistiche, tutti i diritti riservati